Il piacere di muoversi con fluidità, senza alcun fastidio né torpore: oggi potrai provarlo anche se soffri di sciatalgia. Questo disturbo, comune soprattutto tra le persone affette da ernia del disco, può essere affrontato e superato efficacemente con l’aiuto della giusta terapia.
Come si cura la sciatalgia? Grazie al supporto della medicina moderna e della tecnologia, sono disponibili molti trattamenti tra cui l’ultrasuonoterapia e la magnetoterapia. 2A Group punta a guidarti verso la soluzione più adatta al tuo caso fornendoti tutte le informazioni necessarie.
Che cos’è la sciatalgia?
Il primo passo da compiere per capire come si cura la sciatalgia è comprendere di cosa si tratti esattamente. È necessario fare un importante distinguo: di per sé, la sciatalgia (chiamata comunemente anche sciatica) non è una malattia, ma si tratta più precisamente di un sintomo¹.
Con questo termine si indica una manifestazione dolorosa che si irradia nella parte posteriore della gamba. La sensazione può partire già dal fondoschiena ed è solitamente laterale. La persona colpita proverà, oltre al dolore, anche un indebolimento dell’arto, pizzicore e torpore².
Si tratta di un sintomo che ci segnala la presenza di un problema a carico del nervo sciatico. Questo particolare nervo, detto anche nervo ischiatico, è il più lungo presente nel nostro corpo: esso parte infatti dal midollo spinale, scende nelle natiche, nelle cosce e in tutta la parte posteriore delle gambe. La sciatalgia altro non è che un dolore irradiato che segue il percorso del nervo.
Sono molte le persone interessate dalla sciatalgia e vengono per lo più trattate nell’ambito dell’assistenza primaria. Solo per una piccola percentuale si rivela necessario un intervento chirurgico³. È importante però sottolineare che la sciatica si manifesta il più delle volte come conseguenza di altre patologie: conoscere le cause della sciatalgia è fondamentale per risolverla efficacemente.
Cause e patologie associate alla sciatica
Come si cura la sciatalgia? Come abbiamo visto, si tratta, prima ancora che di un disturbo, di un sintomo di altre patologie. Una buona conoscenza delle malattie associate alla sciatica permette quindi di imboccare il percorso terapeutico più indicato, tornando a muoversi liberamente nel minor tempo possibile.
Nella maggior parte dei casi, i pazienti iniziano a soffrire di sciatalgia in seguito a una compressione del nervo sciatico nella zona lombare. Infatti la principale causa del disturbo è proprio un’ernia del disco a quest’altezza.
La correlazione è talmente comune da essere stata notata sin da tempi antichissimi⁴: già gli Egizi e i Greci sospettavano che esistesse una relazione tra le patologie della colonna vertebrale (in particolare lombari) e i dolori alle gambe. Fu infatti Ippocrate il primo ad adottare il termine “sciatica”.
Tuttavia, anche altre condizioni e patologie possono provocare la sciatalgia. Tra queste, si ricordano:
- Stenosi spinali lombari o stenosi foraminale, ovvero dei restringimenti di porzioni del canale vertebrale; la prima riguarda la zona lombare, la seconda il tratto compreso tra la zona lombare e quella sacrale;
- Sforzi muscolari che, provocando infiammazioni, possono fare pressione sulla radice del nervo;
- Fratture che danneggiano le radici dei nervi spinali lombari;
- Spondilolistesi, una malattia spesso legata alla degenerazione discale;
- Sindrome piriforme, che interessa un muscolo collocato al di sopra del nervo sciatico e che, di conseguenza, può causarne la compressione o irritazione;
- Gravidanza, per via della pressione esercitata dall’utero sul nervo sciatico, specialmente nelle ultime settimane di gestazione;
- Tumore o lesione al nervo sciatico;
In casi rari, anche i tumori spinali e le infezioni possono provocare la sciatalgia.
L’elenco appena descritto non è esaustivo: se inizi a manifestare dolore, formicolio o intorpidimento in una delle gambe, rivolgiti subito al tuo medico per un controllo.
Il decorso del nervo sciatico
Stando a quanto descritto, possiamo capire l’importanza di preservare la salute del nervo sciatico per evitare di soffrire di sciatalgia. Andiamo quindi a conoscerlo meglio.
Detto anche nervo ischiatico, questo elemento ha una grande importanza all’interno del nostro corpo⁵. Esso si origina nella parte bassa della schiena per poi estendersi per tutta la lunghezza della gamba, fino al piede.
Si tratta di un nervo misto: nasce dall’unione di una parte delle fibre nervose degli ultimi due nervi spinali lombari e dei primi tre nervi spinali sacrali, che si congiungono all’altezza del muscolo piriforme nel gluteo. La sua funzione è sia di tipo motorio sia sensitiva.
Qual è il suo decorso? Abbiamo visto che si origina nel gluteo: da qui prosegue verso il grande foro ischiatico presente nel bacino, attraversandolo. Quindi scende verso il piede, passando per tutta la lunghezza della coscia fino alla cavità poplitea nella parte posteriore del ginocchio. Qui si suddivide in due diramazioni:
- il nervo tibiale, che percorre longitudinalmente il compartimento posteriore della gamba, raggiungendo la pianta del piede. Esso si ramifica ulteriormente lungo tutto il tragitto;
- il nervo peroneo comune, che passa per la porzione laterale del ginocchio; qui di divide ancora in nervo peroneo superficiale e nervo peroneo profondo.
Sciatalgia: quali sono i fattori di rischio?
Tutti desideriamo condurre una vita lunga, sana e priva di impedimenti. La prevenzione è sempre la migliore alleata che si possa avere. Anche la possibilità di soffrire di sciatalgia può essere ridotta considerevolmente prestando attenzione ad alcuni elementi.
I fattori di rischio per quel che riguarda la sciatica comprendono caratteristiche intrinseche, problemi di salute o uno stile di vita sbagliato. I principali sono:
- invecchiamento, che provoca naturalmente dei cambiamenti a livello della colonna vertebrale. La sciatalgia insorge solitamente tra i 30 e 50 anni;
- sesso biologico, poiché la sciatica è leggermente più comune tra la popolazione maschile;
- obesità, poiché il maggior peso corporeo provoca pressione sulla schiena, innescando i problemi vertebrali correlati alla sciatalgia;
- elevato consumo di alcolici e fumo;
- professioni usuranti che rendono più soggetti all’ernia del disco e altri problemi della colonna vertebrale;
- pratiche sportive che espongono al rischio di traumi;
- eccessiva sedentarietà;
- diabete, correlato alle lesioni ai nervi;
- artrite, che innesca infiammazioni nella spina dorsale e quindi ai nervi.
Prestare la massima attenzione possibile a questi fattori ti permetterà di ridurre il rischio di sciatalgia. Qualora però se ne dovessero manifestare comunque i sintomi, rivolgiti con tempestività al tuo medico curante.
Sintomi della sciatalgia: quali sono?
Non sempre la prevenzione è sufficiente. Se, nonostante le attenzioni, l’infiammazione del nervo sciatico dovesse sopraggiungere comunque, è molto importante riconoscerne i sintomi con la massima tempestività possibile.
Il primo campanello d’allarme, come per la maggior parte delle patologie che interessano i nervi, è il dolore. In questo caso, si tratta di una sensazione che parte dalla schiena, scendendo nella parte posteriore della gamba attraverso il gluteo. A seconda del caso, il dolore può variare di intensità: può essere molto lieve, oppure persino invalidante. Inoltre, alcune azioni tendono a peggiorarlo, come i colpi di tosse o gli starnuti. Anche mantenere a lungo una posizione seduta è controindicato. Alcuni pazienti lo descrivono come una specie di scossa elettrica.
Al dolore si associa spesso una sensazione di intorpidimento dell’arto. A questa consegue una difficoltà di movimento, dal momento che la sensibilità della gamba si riduce. Può essere percepito inoltre un formicolio per tutta la lunghezza della gamba, che può arrivare a raggiungere il piede. Infine, si può percepire una debolezza nei muscoli, in particolare nel polpaccio, alla caviglia o nel piede. Questo perché, come abbiamo visto, il nervo sciatico è deputato sia al movimento sia alla sensibilità.
Come si diagnostica la sciatica?
Hai avvertito alcuni dei sintomi appena elencati? In questo caso, è opportuno rivolgersi con tempestività al medico per la diagnosi e per le indicazioni su come curare la sciatalgia. Normalmente, la prognosi è di tipo favorevole per il paziente, anche in caso di sciatica acuta⁶: infatti, solo il 20/30% dei pazienti manifesta ancora problemi persistenti a uno o due anni dalla diagnosi.
Raggiunto lo studio del medico, questi procederà alla visita. In caso di sciatalgia, normalmente la diagnosi viene raggiunta tramite l’anamnesi e l’esame fisico. Quando un paziente riferisce di percepire un dolore irradiato alla gamba, solitamente si cerca di comprendere la distribuzione del dolore, per capire se si estenda al di sotto del ginocchio.
Per quel che riguarda l’esame fisico, esso è costituito principalmente da test neurologici, per esempio il test di sollevamento della gamba dritta. Un altro esame impiegato è il sollevamento delle gambe dritte incrociate.
In casi particolarmente gravi o in cui si valuta la possibilità di intervento chirurgico all’ernia del disco, vengono impiegate anche le tecniche diagnostiche per immagini.
Come si cura la sciatalgia?
Il passo successivo alla diagnosi è, naturalmente, la cura. Esistono vari rimedi per la sciatica, che il tuo medico di riferimento ti indicherà a seconda delle specifiche esigenze del tuo caso.
Capita che la sciatalgia si risolva da sola. Tuttavia, è sempre possibile aiutarsi ad alleviare il dolore con del ghiaccio, da utilizzare per le prime 48-72 ore. Successivamente si passa all’utilizzo di impacchi caldi. Esistono inoltre delle terapie farmacologiche che consentono di alleviare i sintomi.
Di norma, non è consigliabile per il paziente rimanere allettato: è invece opportuno ridurre i propri movimenti per i primi due giorni dalla comparsa dei sintomi, andando a riprendere l’attività fisica un poco per volta.
Essendo numerose le cause della sciatalgia, anche i rimedi per il nervo sciatico infiammato sono molti e devono essere scelti oculatamente. In alcuni casi, si utilizzano tecniche di fisioterapia⁷, come l’ultrasuonoterapia e la magnetoterapia.
Curare la sciatalgia con l’ultrasuonoterapia
Grazie alla sua scarsissima invasività e ai suoi numerosi ambiti di applicazione, la terapia a ultrasuoni rientra a pieno titolo tra i trattamenti fisioterapici più utilizzati. Le onde sonore, capaci di penetrare in profondità nei tessuti, offrono al paziente numerosi benefici: innanzitutto, un effetto analgesico, antinfiammatorio e decontratturante, oltre a un miglioramento del metabolismo cellulare. Tutti elementi che favoriranno il tuo percorso di recupero.
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Curare la sciatalgia con la magnetoterapia
Scarsa invasività e ampia area di applicazione sono caratteristiche che riguardano anche la magnetoterapia, oggi utilizzata in fisioterapia per il trattamento di un gran numero di patologie muscolari, scheletriche e tendinee. I campi magnetici, oltre a favorire un effetto analgesico, decontratturante e antinfiammatorio, stimolano la circolazione sanguigna, con conseguente miglioramento dell’ossigenazione dei tessuti.
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Fonti:
- https://healthy.thewom.it/salute/sciatalgia/
- https://www.humanitas.it/sintomi/sciatalgia/
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1895638/
- https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1836955320300229?via%3Dihub
- https://www.my-personaltrainer.it/salute-benessere/nervo-sciatico.html
- https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1895638/
- https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1836955320300229?via%3Dihub#sec2